Su e giù per le contrade,
di qua e di la si sente
cantare allegramente
è lo spazzacamin.
S’affaccia alla finestra,
na bella signorina,
con voce graziosina,
chiama lo spazzacamin.
Prima lo fa entrare,
e poi lo fa sedere,
da’ da mangiare e bere
allo spazzacamin.
E dopo aver mangiato,
mangiato e ben bevuto,
gli fa vedere il buco,
il buco del camin.
Mi spiace giovanotto,
che il mio camino è stretto,
povero giovanotto,
come farai a salir.
Non dubiti signora,
son vecchio del mestiere,
so fare il mio dovere,
su e giù per il camin.
E dopo quattro mesi,
la luna va in crescendo,
la gente va dicendo,
è stato lo spazzacamin.
E dopo nove mesi,
è nato un bel bambino,
e assomigliava tutto
allo spazzacamin.
E dopo dieci mesi
gran festa nella valle
tagliarono le palle
allo spazzacamin.
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