Isana - Le Tre Rose Rosignano 27-28

In un tiepido pomeriggio decembrino, la spiga dell’Isana perde la sua botanica guerra delle Tre Rose. Niente Bardi inglesi, né Riccardi III, né regni per cavalli ma solo un cavillo, solo un piccolissimo punto, alla fine, a separare le due squadre che si rincorrono sulle giostre per ottanta minuti.

Strano a dirsi, per una volta la gara inizia in discesa: passa nemmeno un minuto che Incerpi II riceve palla sui tre quarti e s’inventa un calcetto basso a tagliare in due la difesa del Rosignano, Andrea Camelin si avventa in planata rapace sull’ovale e schiaccia. I 5 punti diventano 7 con la trasformazione di Incerpi jr a suggellare un’azione tutta compiuta da fratelli minori. Trovarsi in vantaggio così presto, però, illude i gialloviola che la partita possa prendere una comoda piega; così non sarà. Le Tre Rose costringono l’Isana – che non brilla per disciplina – a ripetuti falli specie nei fuorigioco e sul rispetto delle distanze. Passo a passo i monferrini si riportano sotto e segnano una meta col numero 10 che parte in slalom come Pirmin Zurbriggen: i gialloviola si perdono a cronometrare gli intermedi dimenticandosi di placcare e la frittata è fatta. I punti sono 5 solo perché la trasformazione si perde nel mais. Ti aspetteresti una reazione veemente, invece l’Isana è svagata e va a fiammate, alterna giocate apprezzabili a colossali amnesie, è genio e sregolatezza, e tende quindi ad affidarsi ai singoli. Ci pensa così il numero 7 Gianetto a riportare avanti i suoi seguendo l’azione in sostegno fino all’ala e tuffandosi in bello stile oltre la linea di meta. Incerpi jr ha i calzettoni di lana, il piede è bollente e trasforma. Seguendo un copione già visto l’Isana passa di nuovo in modalità relax, troppe imprecisioni, sbadataggini, avversari che scorrazzano liberamente per il campo, finché arriva la seconda meta anche per le Tre Rose con lo sganciamento di una terza ala che – quatta quatta – va a segnare. Che fare? Il primo tempo potrebbe terminare sul 14-12, se non fosse che pare difficile fare previsioni in giornate come questa. Ci si mette anche l’infortunio a Camelin I che costringe Garoglio a scaldarsi ed entrare.

L’intervallo si fa notare per gli sguardi d’odio che partono dai giocatori in direzione degli spettatori che sorseggiano amabilmente vin brulé, alla loro salute. E proprio all’inizio della ripresa Garoglio paga per tutti i reiterati falli di squadra, si prende l’ammonizione e il Rosignano ringrazia per la superiorità numerica. L’Isana fatica a ritrovarsi, mister Cipolla rimescola le carte inserendo anche Salin e D’Esposito, Camelin I non ce la fa e Catania torna a fare quello per cui è nato: il pilone. Sono le Tre Rose, approfittando del momento, a passare in vantaggio sfruttando la mischia. Il punteggio dice 14-17, ma dura poco perché Gianetto – prova maiuscola la sua che gli vale il titolo di manofthematch – si infila in una maul, svicola, si gira palla in mano, con una veronica supera la linea di gesso, ne scarta due in area di meta e va a poggiarla in mezzo ai pali. Incerpi II trasforma e Isana di nuovo sopra: 21-17. Le Tre Rose piazzano tutto quello che possono, e l’Isana pure, Incerpi II chiude la sua giornata con un 5/5 dal conetto e 12 punti personali, ma sull’ultimo assalto è il Rosignano a passare. A cinque minuti dalla fine l’Isana è ancora in vantaggio, ma l’indisciplina le costa carissima: non rispetta i dieci metri e l’arbitro la fa ripetutamente indietreggiare, le Tre Rose si leccano i baffi e pregustano il colpaccio, aprono la palla al largo, là dove l’Isana non è schierata e bucano all’ala. È il 28-27 finale per gli ospiti che portano a casa 5 punti, lasciandone 1 per il bonus difensivo alla squadra di Busignetto.

Domenica prossima, prima della pausa invernale, arriva l’Airasca. Una settimana di tempo per fare il tagliando può essere sufficiente: ritrovando un po’ di testa e di cattiveria tutto è possibile per tutti, questo campionato lo sta dimostrando.

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